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INFORIM

Edizione n° 33 del 22/09/2015

RINVIATO L’OBBLIGO DI ISCRIZIONE FINO ALLA NASCITA DELLA BANCA DATI ANTIMAFIA.
GLI ENTI APPALTANTI CONTROLLERANNO L’ISTANZA DI ISCRIZIONE  ALLE  PREFETTURE


Slitta l’obbligo di iscrizione alle White List fino alla nascita della Banca dati antimafia.

Con un emendamento al decreto Enti Locali (Dl n. 78/2015) del 14 agosto 2015, viene ribadita la non obbligatorietà delle White list e riaperto il periodo transitorio fino all’avvio della Banca dati della documentazione antimafia, prevista per gennaio 2016.

Quindi, fino alla nascita del nuovo archivio, non c'è più l'obbligo di iscrizione, che era scattato lo scorso 25 giugno. Sarà sufficiente fare domanda di iscrizione e, poi, le prefetture andranno a verificare, se saranno in grado, il curriculum dell'impresa.

In pratica, l'obbligo è stato rinviato a tempo indeterminato: bisogna ricordare che la Banca dati è ferma al Viminale ormai da anni. La data di gennaio 2016 è solo un'indicazione non ufficiale.

In conclusione: l’iscrizione per le imprese continua a considerarsi facoltativa e, pertanto, dal 15 agosto u.s. e fino all'attivazione della Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia, per l'affidamento dei contratti o per l'autorizzazione ai subcontratti alle società che operano nei settori di cui all'art. 1, comma 53, della legge n.190 del 2012, è sufficiente che gli Enti/Stazioni Appaltanti, accertino l'avvenuta presentazione da parte della società interessata, dell'istanza d'iscrizione nelle White List presso le Prefetture competenti per territorio.

Le Associazioni di categoria (vedi Ance) suggeriscono comunque alle imprese associate, che svolgono la propria attività nei settori sottoposti a verifica, di “valutare l’opportunità di presentare per tempo apposita domanda all’elenco della prefettura di riferimento”.


Si ricorda , riassumendo le informative pregresse che l’obbligo dell’iscrizione alla White List era stato previsto dal decreto legislativo 90/2014 “per tutti gli operatori economici che svolgono attività maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa”, qualora essi intendano ricevere l’affidamento di contratti di appalto pubblico.

Sarete aggiornati su eventuali successivi sviluppi.